venerdì 28 ottobre 2011

ACHILLEEEEEEEE !!


Achilleeee !!
Ma porca miseria Achille, capisco che il tendine sia tuo ma non per questo devi per forza farci quello che più ti aggrada ! Oddio, diverso sarebbe se in qualche maniera ti prenderesti un periodo di riposo senza costringere tutto il resto dell’impalcatura a seguirti, ma per te il gioco di squadra è un qualcosa di perverso evidentemente!
E sicchè si è provato a dirtelo, prima facendoti riposare, poi con il ghiaccio….che dici? Se quello io lo chiamo riposo!?!? E potevi dirlo no! Due camminate due in montagna in 40 giorni non sono riposo?? Senti Achille, a parte che io ti porto appresso da 46 di anni, il fatto che da alcuni di questi ti faccia fare gli straordinari 3 – 4 volte la settimana non giustifica il tuo comportamento eh! E poi che sarà mai dai !?!?Non vedi che tutta la mole che ti sta sopra sta inziando a deformare?!?! A già…ma te il gioco di squadra…si si…non te ne frega...
Ma la laser terapia non potresti prenderla un pochino più sul serio…ed il Tauxib, guarda che mica lo prendo perché mi piace eh?? Allora senti, facciamo così..nel mentre ti fai passare le tue madonne, ti porto un po’ in bici (beh un po’…ti porto in bici dai…)…tu te ne stai tranquillo sopra il pedale, lasci che la gamba che ti ospita spinga e poi tiri, così magari ci ripensi e, che ne so, a Natale mi fai il regalo…ma no no, non voglio scuse o quant’altro, voglio, vorrei  solo che tu facessi come il tuo gemello destro che, come ben vedi, non ti si fila proprio e, buon per me, non ti segue in questa tua fottuta performance da prima donna…puah !
Poi magari un giorno, quando tutto sarà passato (perché passa no, vero Aki?) dicevo, quando tutto sarà un ricordo ti riporterò un po’ di numeri, non quelli dei chilometri delle strade che ben conosci, ma quelli che i vari “luminari” mi hanno esibito alla fine dei loro consulti…o si si Aki, numeri numeri, quelli con questo simbolo (€) davanti...
Cosa sono i luminari? Dovrebbero…dovrebbero essere delle autorità sul tema Aki. In che senso dici? Nel senso che se tu chiedi loro qualcosa per la quale loro sono appunto delle autorità hai come ritorno delle risposte, delle soluzioni che ovviano al problema per il quale gli hai consultati. Eh…? Quindi dici un problema, una risposta? Beh si, un problema una risposta…aspè, dove vuoi arrivare?Beh si…ne ho sentiti due io si…e tutti e due lautamente rimunerati si…beh si…due risposte diverse, si Aki, due risposte diverse...
Beh scemo, ho cercato delle soluzioni Aki, che potevo fare? Se vuoi salame vai dal salumiere cristo, mica cosa...Ed io, io Aki, cercavo e cerco risposte e vado dal, come dici ? Tendinologo?Boh si, chiamalo come vuoi…non si usa “tendinologo” però, però quella roba lì dai...
E per forza che me la prendo con te, con chi dovrei poi !?!??!
Diagnosi si dice, diagnosi! Non avrei avuto bisogno di una, anzi due diagnosi Aki se te ne fossi stato al tuo posto a fare quello che ti viene chiesto, e no carino ! Altro che colpa dei “luminari”…
Allora senti, facciamo una cosa, conveniamo sul fatto che i dotti consultati sono dei perfetti inutili ok ? Te la do buona ok? Che poi sotto sotto mi trovi anche d’accordo guarda..ma tu, tu Aki, per piacere, puoi fare in modo che io produca di nuovo endorfine?
Cosa sono le endorfine? La prossima Aki, la prossima..ora riposa, che ne abbiamo bisogno… VOGLIO TORNARE COSI’.....

martedì 21 giugno 2011

Running - CDRUN2011


-          14…14 in salita, più o meno come la ciclabile nostra te Moccò, te ga presente?
-          Eh…
-          Quela che parti de ponziana e te rivi a Draga e dopo in Slovenia, come se ciama…a Kozina
-          Eh…
-          de Cortina su per 14, però salitina dei no quele robe tipo montagna, legerina…fin al lago de Lambro e dopo 16 in zò fin Dobbiaco...discesa

Nelle mia brevissima esperienza corsaiola questa gara, la Cortina Dobbiaco, ha forse avuto, rispetto alle altre che l’hanno preceduta, il periodo di incubazione più lungo. Nasce nella mia testa marzo/aprile 2010 quando inizia a prender forma, complici anche gli stimoli di altri, e via via lievita sino a sgonfiarsi poche settimane prima del via pena un polpaccio galeotto che, stiratosi, causava un forzatissimo forfait. Va da sé che la proiezione al nuovo start del  2011 era cosa fatta da subito ed i 12 mesi che mi separavano sono stati vissuti non necessarimente con la testa sempre là, sia chiaro, ma con sogni “spot” ad occhi aperti..correre in mezzo alle Dolomiti non è cosa da tutti i giorni, chiaro !

C’è una prima per tutte le cose…questa volta tocca alla prima volta fuori di casa !Mai mi si era presentata l’occasione di pernottare per correre, viste le mie “performance” sempre destinate a ridosso del “melòn” o comunque mai troppo distanti da richiedere pigiama e dentifricio al seguito.
Strapianto, ahimè (ahilei!) Fù dal mare di Trieste, dalla sua barca, da porto san Rocco, per “costringerla” ad una due giorni fuori porta, in mezzo alle rocce, in mezzo ai monti, paesaggio per lei totalmente astruso nei mesi che vanno da maggio e settembre…c’è il sole e quindi estate e quindi barca e quindi sole e quindi estate… un loop fatto di logicità imbarazzante che diffilcimente schiodi! Per giunta piove, no troppo insolito da queste parti, e fa fresco, destino di molte, tutte quelle località che hanno il loro baricentro ben distante dal livello mare.Infradito e maniche cortissime malamente lasciate appese alle grucce in quel di Trieste per dar spazio a indumenti più pesanti, a mise che mal si sposano con chi l’estate la concepisce solo e solo con il profumo del fattore 6 sulla pelle !
Sabato 4 giugno lasciamo Trieste per raggiungere Dobbiaco e fatichiamo un pochino a trovare il posto dove vengono distribuiti pettorali e pacchi gara… tiratina d’orecchie agli organizzatori che almeno un paio di tabelle, alcune sparute indicazioni le potevano mettere invece che farci perlustrare Dobbiaco in lungo e in largo.Ovviamo chiedendo alla massa e ritiriamo il pettorale 1559 da una parte ed il pacco gara da un’altra.Proviamo il last minute per l’iscrizione alla non competitiva di Fù ma niente da fare: gli ultimi pettorali se ne sono andati un ora prima!
Inizia a piovere ed al girovagare per gli stand preferiamo la macchina e la mezz’ora di strada che ci separa da Cortina, dove si è pernottato.Arriviamo…macchina in garage, borsa nella stanza e “due passi due” per il viale famoso per accogliere i VIP (o presunti tali…) nei mesi più cari dell’anno.Oggi tal signori non fanno (per fortuna) parte del paesaggio che invece è invaso da tute e scarpe da running che calpestano i marciapiedi e le zone pedonali.Ceniamo assieme al gruppo di Trieste della Bavisela in una anonima trattoria/pizzeria, troppo cara e scialba per meritarsi di più di una semplice menzione in questo mio… il valore aggiunto in negativo del parco camerieri poi fa da cornice al tutto..pessimo posto con pessimo personale, non ci piace!
Domenica 5 giugno, ci siamo !
Alle 7.30 sveglia con pioggia, colazione non propriarmente da runner (come caspita si fa a non considerare le brioches calde?), adrenalina che inizia a farsi sentire.Non fa caldissimo ma scelgo i calzoncini e le maniche corte, nonostante Fù mi consigli un abbigliamento più ponderoso

                - Ali, rivè a 1500, te gaverà freddo!
                - no dei, va ben cussì…
                - Ali, vara che piovi, semo in  montagna, fora xè fredo…
                - no dei, va ben cussì…
                - Ali te sarà l’unico, vestite de più!
                - no dei, va ben cussì…
                - Ali..
                - Fuuuù !
  
Lasciamo l’albergo poco prima delle 9, la partenza è alle 9.30 e le gabbie vengono chiuse mezz’ora prima dello start…poco male, lo scoprirò poi, visto che tranquillamente si scavalca bel oltre l’orario prestabilito. La pioggia non ci lascia, infilo il k-way di nylon che l’organizzazione ha messo prudentemente nel pacco gara e prendo posto tra i 4000 (!!) che come me hanno scelto di arrivare a Dobbiaco correndo !
Manca poco, vanno a farsi benedire anche le costrizioni degli organizzatori circa le gabbie in cui collocarsi, l’adrenalina sale e la pioggia scende, Fù scatta foto, io mi guardo in giro; davanti a me, dietro a me, di fianco una marea umana di runner! Bellissimo !
10 minuti la via, parte l’inno di Mameli e poi un profondo minuto di silenzio per ricordare qualcuno che non c’è più ma che sicuramente sarà nostro spettatore privilegiato…da lassù si vede bene bene !
5 minuti, ci lascia la pioggia e quasi all’uninsono ci spogliamo dei k-way creando inconsapevolmente un tappeto colorato ai bordi della strada che fa il verso al grigio del cielo e del panorama attorno! Un bacio volante a Fù (il prossimo anno tocca anche a te piccola, oh yes !)
Il colpo di pistola…PARTIAMO !
Ci  vorranno circa 90 secondi per passare sotto lo start e dare l’ok al Garmin, seguo le gambe che mi precedono così come vengo seguito da quelli che mi stanno dietro, inziamo a salire, di poco ma saliamo.
L’asfalto per i primi due chilometri batte il nostro ritmo, usciamo da Cortina, una scia lunghissima e colorata, sorridente, con alcuni affanosamente alla ricerca degli spazi davanti, rumore di scarpette da running, risate, vociare di dialetti, macchine e moto ferme ai bordi della strada…straordinario!
Lo sterrato fa capolino ben presto, una bella salita rompe il ritmo a molti, le suole in vibram iniziano a sentirsi a loro agio. Leggera ma costante salita, intervallata da dolci tratti piani, col panorama che non presenta il suo lato migliore viste  le nubi, molto basse, che tagliano e fanno da filtro: posso solo immaginare quello che c’è dietro. Proseguo costante nel ritmo cercando di tenere in cascina energie e fiati visto che per arrivare alla meta di chilometri da fare ce ne sono ancora parecchi.Sopratutto non mi voglio far ingannare “dagli ultimi 16 tutti in discesa…” …tengo buon conto di tutto, incluso le utlime settimane d’allenamento non proprio da incorniciare, vuoi anche le gambe che ancora erano in clima post maratona.
Alla mia sinistra, nel fondo valle, una meraviglia di striscia turchese a disegnare un corso d’acqua, le nuvole che un po’ si sollevano…non posso fare a meno che rallentare un po’ e fotografare con gli occhi!Mi scappa un “Hai visto che meraviglia sulla sinistra?”  al runner che mi corre a fianco…sfiga delle sfighe è un non vedente che, straordinaria persona, corre con l’ausilio di un amico a fianco che gli detta il ritmo stando a contatto di gomito ! Mi vergogno come un ladro ed aumento il ritmo…non sapevo se chiedere scusa o cosa, ma giuro in cuor mio di non averlo fatto volutamente…   
Ristoro al 5°, bottiglia d’acqua e proseguo, lasciando frutta cioccolato arance.. a malapena bevo qualcosa, non ho troppa sete ma esperienze precedenti mi consigliano/obbligano a buttar giù qualcosa. Ritmo regolare senza forzare e salita leggera ma costante, passano i chilometri così come il paesaggio attorno in continua evoluzione; il sole non ne vuol sapere di uscire e forse è meglio così, la temperatura è gradevole, non fa caldo e soprattutto non piove.
Ospitale a quasi 1500 mt e Cimabanche subito più avanti a 1530 chiudono la tratta di 14 km in salita, rifiato e faccio correre un po’ le gambe. Fù di tanto in tanto compare, seguendomi dalla strada con la macchina e scendendo dove la carreggiata passa vicino allo sterrato battuto dai runner.
16 km davanti, gambe ok, respiro a pieni polmoni aria a cui sono poco abituato (purtroppo!), ormai il gruppone si è ben sfaldato, supero e mi faccio superare quasi sempre dagli stessi compagni di corsa, con alcuni scambiamo delle impressioni, la competizione c’è ma forse un po’ relegata nelle retrovie lasciando spazio alla soddisfazione d’esserci e basta. 21 o poco più, mezza maratona fatta, le gambe vanno sempre anche se alcuni fastidiosissimi saliscendi per dei sottopassi stradali infastidiscono parecchio…alcuni camminano, altri corricchiano. La vallata verso Dobbiaco inizia ad aprirsi, segno che tra non molto dovremo vedere le prime baite subito fuori Dobbiaco…25°, sono affaticato ed al ristoro quasi mi fermo per bere acqua, però gassata…non va bene…
27° rifiato…pipì impellente…altri saliscendi che spezzano ritmo e gambe…
28°…più che affaticato sono quasi esaurito…niente crampi o dolori muscolari, proprio sana e pura debolezza, corro e corricchio e corro…
29°..Dobbiaco,le case, lo sterrato che lascia il campo all’ultimo chilometro d’asfalto…macchine parcheggiate ai bordi della strada, gente, tanta gente che grida…gli utlimi metri, i più belli come tutte le gare, l’accelerazione scavando nelle riserve d’energia più nascoste, quasi introvabili fin a pochi minuti prima, il traguardo dopo 2h 45’ con la mano destra  che stoppa il Garmin, la gioia e la felicità d’essere arrivato, la consapevolezza che si può e deve far meglio già dal prossimo anno…non cambierai mai Ale !
 
E Fù?
Non c’è…la cerco da sopra le teste dei tantissimi che sono nel piazzale del traguardo…boh..non pervenuta…
Aspetto ma nulla…ok, fermo una tipa e chiedo di chiamare il numero della Fulvia…solo così scopro che deve ancora arrivare a Dobbiaco, imbottigliata nella fila di macchine che si è creata per lasciar spazio ai runner…il prossimo anno, per esser puntuale, non le riamrrà altro che correrla anche lei…in montagna, con il caldo, lasciando per altri due giorni barca e sole ormeggiati a Trieste !

martedì 17 maggio 2011

Running - LA PRIMA !

ALI - 225 .... FU' HF114
-          Ma ti no te son normale…!
-          Mama dei…
-          Un fio masc’io e anche quel mona…no te son normale…
-          Ma vara che no son…
-          De dove…dal Friùl?...e per la costiera?
-          Si…passando per Redipuglia, la dove che xè la scalinata…te ga presente?
-          In piaza Granda…come tanti mone…ma dio povero….
-          Mama…mama dei….


Il prato di Gradisca, quello proprio a ridosso della partenza, sembra quasi dirti “..dai su siediti..stenditi…dai su…”…il verde che si mischia con tutti gli altri colori dei maratoneti…..chi riposa, chi chiacchera, chi allunga i muscoli…
Approfitto per buttar giù 2 – 3 biscotti con il miele (Fù me gli ha preparati la sera prima),….ultima chiamata per la riconsegna delle borse, controllo per l’ennesima volta di non aver dimenticato nulla (ma poi cosa mi serve? Le gambe, prima, e la testa, poi…), i biscotti che avanzano trovano spazio nel sacchetto con i gel, la borsa parte….30 minuti al via.
Inganno il tempo, parlo con Corrado, qualche battuta con Umberto, Fabrizio…reincrocio Valentina e Stefano (sembra quasi ci si corra dietro da Trieste!)….15 minuti…ultimi biscotti (che intanto hanno pensato bene di mollare un po’ di miele sulle buste dei gel…non basta che appicicchino quando li apri, anche al solo toccarli adesso…10 minuti, panchina libera…indosso le polpaccere mentre il branco prende posto nella gabbia….5 minuti, sale il pathos, siamo al dunque di questi ultimi 5 mesi….3 minuti… attesa, emozione, non penso a nulla e penso a tutto,… 1 minuto, ormai ci siamo….lo sparo….VIA !

Mi ci vogliono circa 90” per passare sotto lo start e dare l’ok al GPS…Corrado che zompa subito avanti alla ricerca dei suoi pacemaker, io rimango sui miei passi, assieme a Bruno e Fabrizio….sorpassiamo e veniamo sorpassati, senza nessun tipo di strategia e condotta, corriamo e basta.Primo chilometro ancora a Gradisca, superiamo l’arco in pietra che immette al borgo, un runner si ferma e scatta qualche foto, applausi, battute, respiri…Fabrizio commenta

-          …ben bon, ze no dovemo far più una maratona visto che el primo xè andà…ne resto solo 41 e roti…
-           
Annuiamo convinti..in altre circostanze saremo da rinchiudere o quantomeno farci vedere da uno bravo, qui va bene così!
Con Bruno e Fabrizio decidiamo sull’istante quando siamo troppo veloci o troppo lenti producendo il fastidioso effetto elastico che non si dovrebbe proprio fare ma che a noi invece riesce così bene che ce lo porteremo appresso per buona parte della gara.
2° chilometro, usciamo da Gradisca, per Bruno “pipìstop”, io e Fabrizio proseguiamo passiamo e snobbiamo i pacemaker delle 4.15 (mah….) e commentiamo, darndoci ragione, che le gambe vanno benissimo e non siamo per niente stanchi…stiamo per arrivare al 3° chilometro….già…
Ho scelto di correre con berretto ed occhiali ed ho fatto bene, tanto che alcuni me lo propongono d’acquistare!La giornata è splendida (per le gite fuori porta, al limite per la spiaggia) ma un po’ meno (tanto meno…) per correre una maratona….ritmo 5.20 con punte anche al di sotto di questa soglia…Io, Bruno e  Fabrizio e l’elastico di cui sopra
 
-          troppo veloci…troppo pian…ecco ben cussì…mola un poco…dai…ecco…un poco più veloce dei…no tanto…ecco…cussì…’nedemo ‘vanti cussì…

Poco prima del 5° chilometro superiamo i pacemaker delle 4 ore..
 
-          Fabri ‘tson mona…’ndo te corri?
-          Dei dei che va..’ndemo..cossa xè…
-          Fabri, se faremo mal…mola un poco

Ristoro del 5° chilometro…prendo le bottiglia e la tengo per un po’ bevendo e buttandomela sulla faccia (…fate fate la barba la mattina prima della corsa Ale…e dopo te se domandi perché te brusa el viso…fate fate…) A dirla tutta non sto patendo tantissimo il caldo, berretto ed occhiali aiutano parecchio e non ho tantissima sete (un “must” per me, ma non mi faccio pregare per bere!).
Arriviamo ad avere una certa regolarità, il ritmo si attesta sui 5.30, ferme restando alcune improvvise accelerate post applausi e durante le salite (..”ine” a dire il vero…quelle di Redipuglia per esempio…) più per paura di perdere ritmo che posizioni, ovviamente!
8° chilometro, tutto bene, le gambe vanno e noi con loro…non so Bruno e Fabrizio ma io inzio a pensare al 35° alla fine della discesa di Miramare…me porto vanti  tanto per capirci…
Commenti a caldo…

-          come xè muli?
-          boh, mi ben..
-          mi anche…in definitiva manca meno del lungo che gavemo za fato…quindi sta distanza za la conossemo
-          certo!
-          E si certo…anche questo xè vero…per cui..
-          Già… per cui…
-          Problemi zero…

Tre imbecilli…

Fogliano…Ronchi, butto l’occhio se vedo alcuni amici e colleghi che vivono da queste parti ma non c’incrociamo… corro, corriamo, con il pacemaker delle 4 ore ben dietro a noi e quello delle 3.45 che però ancora non si vede…siamo consapevoli di esser troppo veloci per le nostre possibilità ma non si fa nulla per porre rimedio.
Ristoro del 10° ancora acqua da buttar giù, altra bottiglia in mano per un po’…siamo in strada da circa un’ora, fa sempre più caldo e quelli fuori dai bar di Monfalcone che bevono all’ombra sembrano quasi messi lì per metterci alla prova…chissene!!
Fabrizio a Monfalcone, dopo un po’ d’applausi…

-          e per forza che i bati le man…i ga riconossudo Cattarruzza…Cattaruzza de baiamonti…el maratoneta…e no son qua….ecome !
 
Spirito goliardico, spirito perfetto per mangiar metri senza quasi accorgersene !
11°…12°…15°…
Lasciamo Monfalcone con un gruppo di runner “targati” Generali Monaco (o qualcosa del genere, non ricordo bene…) e con altri che invece si mettono dietro a me usandomi come “tagliavento”! Ho ancora fiato e tempo per scherzare, per zigzgare e riderci un po’ su.
Periferia est di Monfalcone, un lungo rettilineo assolato proprio a ridosso dei cantieri navali, ritmo buono e, per quanto mi riguarda, è tempo del primo gel…un po’ d’energia racchiusa in una bustina che solo per il fatto di pensare d’aprirla ti si appiccica sulle dita !La consumo poco a poco e vedo di terminarla prima dello spugnaggio del km. 17.5 che uso, oltre che per rinfrescarmi, per lavarmi ben bene le mani…correre con dita e mani “collate” non mi va proprio (viziado eh?!?!).
19° km…entriamo in provincia di Trieste, cartiera Burgo sulla destra ed inconfondibile profumo di legna appena tagliata, manca pochissimo alla prima vera ed unica salita del tracciato che dal livello del mare dove siamo adesso ci porterà ai quasi 100 mt in poco più di 5 chilometri. Con Fabrizio e Bruno scambiamo ancora delle battute…meno distese che non all’inizio però…brutto segno….io continuo a pensare al 35° km…
“Lupi di Toscana” iniziamo a salire cercando di mantenere la postura e senza stravolgere il nostro ritmo…andrebbe benissimo anche un modesto rallentamento ma sembra non faccia parte del nostro vocabolario di corsa!
Incrocio del Villaggio del Pescatore, 20° ormai andato, paesaggio e curve e rettilinei conosciutissimi (l’ultimo lungo da 34 fatto alcune settimane fa toccava questo punto!), entriamo a Duino lasciando sulla sinistra il rettilineo della partenza della mezza…siamo vicinissimi alla tabelle dei 21,097…metà percorso e rilievo cronometrico che passiamo in 1h 55’ e spiccioli…Bruno..

-          perfeto…se ‘ndemo ‘vanti cussì semo sotto le 4 all’arrivo…
-          eh….
-          …solo che ‘deso toca si ancora metà ma con metà za fata nelle gambe…
-          Eh…

Castello di Duino sulla destra ed ulteriore aumento della salita… tutto ok… io penso sempre al 35° e mi sto facendo del male…invece di viverla passo passo mi preoccupo troppo del dopo…
Bar Bianco….campeggio di Sistiana…

-          Ciao Saraaaa…Saraaa…son Sandro…ciaoooo…!!!!

Le tabelle dei chilometri della maratona 22….23….24… fanno il paio con quelle della mezza…psicologicamente fanno bene perché è come se ti avvicinassero alla meta! Ormai manca poco, veramente poco alla fine della salita ed al mare sulla destra…con questa limpida giornata poi anche il castello di Miramare e Trieste noon saranno più un qualcosa di astratto.
25° chilometro, gelateria costa dei Barbari sulla destra, fine della salita ed inizio della strada costiera..ormai anche la seconda bustina di gel è digerita, speriamo faccia il suo effetto.Altra bottiglia d’acqua al ristoro…i primi ritiri..i primi che camminano…ahia…
Sole, tanto sole sulla destra e parete bianca di roccia che lo riflette sulla sinistra…correre su questa strada una maratona a ridosso di mezzogiorno fa si che tutto diventi più difficile…meno male che il berretto c’è !
27…28….30… inizio ad accusare qualche fastidio al polpaccio destro, niente di preoccupante…faccio coppia con Bruno, Fabrizio ci segue un po’ attardato…il portamento non è più quello dell’inizio e si nota che è un po’ provato…
 
-          andè andè…andè pur…
-          Fabri ‘ndemo…’ndemo pian su…molemo un pocheto…’ndemo…
-          Andè…andè…

Io e Bruno cerchiamo di mantenere il ritmo….non so Bruno ma io..penso al 35°…sigh…

33…34…hotel Riviera…Fabrizio è rimasto un po’ dietro, con Bruno proseguiamo e cerchiamo di mantenere il passo…ad ogni chilometro controllo la media, qualche chilometro me ne dimentico, segno che gli zuccheri iniziano a scarseggiare…terzo gel e da come lo prendo mi rendo perfettamente conto che sono decisamente stanco…solo il fatto di dover aprire la bocca e variare la respirazione mi disturba parecchio.
Gallerie di Grignano, la strada s’inclina ancora di più verso il mare, una fastidiossima discesa che rischia di farti piantare quando il percorso ritornerà piano…bisogna rallentare o perlomeno non accelerare…
35°…ci siamo…lasciamo al tabella sulla sinistra, 7 km e rotti all’arrivo, 35 già fatti…tempo 3h 15’ fino ad ora, anche rallentando un pochino si chiude sotto le 4 ore…bene…
36°…rallento un po’, ascolto il mio cervello (tanto comanda lui, non posso farci nulla…)…voglio solo toccarmi un attimo il polpaccio destro per premere un pochino proprio là…ecoo….mi fermo…mi fermo e non riesco a ripartire…sono quasi immobile, voglio correre ma a fatica, tanta fatica, cammino…mi blocco proprio, cerco di mettere assieme un po’ di forze per far ripartir la macchina, le gambe..ma niente…
Bruno prosegue e lo invito a farlo…io nulla….passo il 37° manco a ritmo “asparasi” ma proprio camminando…è come se si fosse spenta la luce…non barcollo, sono assolutamente conscio di non poter ripartire…mi dico…

-          ok Ale….senti…’deso un poco se corri…la prossima meta xè quell’allbero lazò, ale su…avanti…

Funziona…riparto… l’albero del mio personalissimo traguardo è passato..proseguo con i topolini sulla destra e quelli della non competitiva con le magli arancioni in primo piano rispetto al mare. Questo tratto lo conosco a memoria a forza di averlo battuto tutto l’inverno avanti e indietro…in questi casi, almeno per me, non è un bene, assolutamente…
Piazzale Kennedy ancora acqua rubata ad un ristoro della massa arancione…bevo camminando…faccio un po’ d’aritmetica al passaggio del 39° un po’ più avanti….3ore e 45, dovrei fare a 5' al km i prossimi 3 che mi mancano…in queste condizioni non è facile…peggio ancora, ho fatto gli ultimi 4 km in 30’…onestamente mi deprime parecchio questa performance da “pensionato invalido”…e peggio di tutto mi supera il pacemaker delle 4 ore…me…a !!!
Crampi, maledetti crampi al polpaccio destro…e disturbo al quadricipite sinistro, destra e sinistra che si coalizzano…nella realtà non succede MAI ma per queste cose mi rendo conto di essere un po’ pioniere…
Cavalcavia…corricchio con lo stimolo del traguardo al prossimo albero, alla tabella chilometrica…punto dei runner davanti a me…all’altezza della stazione i crampi sono quasi insopportabili e devo fermarmi per tirare il polpaccio. Un runner romano (?) mi inviata a seguirlo e mi sprona…lo faccio…però lui si ferma 20 metri dopo (...ma...ma...co t'son fora!!)…corso Cavour…ormai ci sono anche se piazza Unità mi sembra lontanissima!
Teatro Verdi…aumento il ritmo…all’ingresso in piazza subito sulla sinistra do il “5” a Paolo (Nonis) e signora…piazza Unità….200mt…foto di Roberta Radini ...allargo le braccia, ci sono….100….50mt…il “5” di Walter (…iera importante finirla questa Sandro…ale…) ….5… Fù che mi aspetta con le braccia tese….2…..A R R I V A T O !!
Chiudo in 4.08.55 …Fù scalpita, salta, mi abbraccia….riesco ad abbracciarla anch’io…mi butto sulle transenne…di fronte a me Roberta, Luisa, Giulia, Ottavio, Noemi, Marco… il polpaccio tira tantissimo…non riesco a parlare…Bruno a fianco a me arrivato in 3.55…Fabrizio taglierà a 4.15…



 Alla sera, a casa Rosi, mamma di Fù…

-          per mi no xè normale far 40 e passa chilometri..e po’ no basta a pìe…ma de corsa…
-          ma signora…in definitiva…
-          ma se mati se…xè come ‘ndar de corsa fin Umago..e no basta ancora perché fin Umago xè 40…
-          si bon ma la vedi…
-          dopo se sta mal…no xè normale Ali credime…magna qualcossa…
-          signora a dir el vero…
-          no no…no xè normale Ali…no semo fati per correr in sta maniera…no no…

Per lo meno el MONA de sera me lo son risparmià…almeno quest’anno…

venerdì 6 maggio 2011

Running - Aritmetica d'emozioni !

Uhmmm….  A memoria direi che l’ultima passata di sogni a sfondo numerico/matematico/aritmetico risalga al mai troppo rimpianto scorso universitario, allorchè toccava analisi I e le sere prima si era ben consci di saperne poco. Coscienza voleva  che le paturnie diurne trovassero poi degna compagnia nelle notti, troppo brevi all’epoca vuoi anche per il gusto meraviglioso di star fuori a far casino sino a tardi, pregne di arzigogoli matematici, differenziali, equazioni vergate nell’aria e nel cervello alla ricerca della soluzione, del perché…
Poi l’università è andata a farsi benedire, galeotti il lavoro scovato, i primi amori, la testa bacata, la mai troppa voglia di metter in testa quello che i tomi d’ingegneria esponevano…è rimasto un libretto con qualche esame dignitosamente fatto, niente più.
Oggi, con qualche (si fa per dire…) anno di più, tornano a galla nelle notti dei numeri, molto più banali che non quelli dell’epoca all’ateneo ma che, come gli altri, hanno il potere di destarti, di giorno così come di notte!
42 km (i rotti me li abbuono…) se fatti a 5.30…se invece fatti a 5.40…o magari a 5.20…moltiplicazioni e somme, fatte rifatte strafatte, che dovrei avere ormai appreso a memoria ma che mi ostino a ripetere (in silenzio..rischio la scherno se no !) che ne so, magari alla ricerca di qualche minutino in meno, di qualche secondo rubato al cronometro.
La mia prima 42, la mia prima maratona, arrivare a piazza Unità, tutto programmato da mesi, tutto assaporato in piacevolissima compagnia di tanti, con tabelle da rispettare, pioggia e sole, vento e afa, con tendini e muscoli e frattaglie varie nelle gambe ogni tanto a chiederne conto!
La mia prima maratona, che mi mette il magone, che mi fa la pelle d’oca solo allo scriverla (anche adesso, si anche adesso!) ormai è li, ad alcuni giri di lancette dell’orologio con il ritiro del pettorale, domani, segno che ormai ci siamo !Il clima che respiro di sfida con me stesso, la voglia tanta di iniziare e di non finire mai e la voglia di finirla prima possibile invece, facendola a 5.40….5.25…5.13…aritmetica, moltiplicazioni, attimi rubati al tempo..
La mia prima maratona….forte ‘sto running però!  

mercoledì 30 marzo 2011

Running - Ale Beppe ! It's Sezana time !

Beppe è uno che ha calzato le scarpe da running più o meno quest’anno; prima magari qualcosa con la suola in gomma anche la metteva, la classica scarpa da ginnastica di adolescenziale memoria insomma.
            Però un suola in gomma che alternativamente si stacchi dal suolo per dar vita a quello che tutti conoscono come “corsa” (running per i più sgamati!) è cosa di questi ultimi mesi, complice un volantino rubato dagli occhi della sua donna in quel di Natale allorchè si zompettava da Barcola a piazza Unità; l’iscrizione poi al progetto Bavisela ha preso corpo e forma portandolo dai primi incontri dalle mai troppo scomode “cadreghe” del Bavisela point in quel di via S. Nicolò via via agli asfalti di Trieste. E così i minuti in strada sono stati sostituiti dalle mezze ore…e poi l’unità di misura di riferimento è diventata il chilometro, tanti chilometri da fare uno due tre volte alla settimana, sempre di più sempre di più !

            Beppe domenica mattina passa a prendermi alle 9.20, per lui è la seconda mezza di marzo (meno male che siamo riuciti a bloccarlo così Brugnera è rimasta solo una data sul calendario e basta!); questa volta tocca a Sezana, paesucolo subito al di là del confine, conosciuto dai triestini più che altro perché si andava (e si va tutt’ora) a far incetta di carne e yoghurt e benzina. Di fatto non offre nulla di più che una serie di palazzoni post regime, alcune villozze nell’immediata periferia dai colori improponibili, un paio di supermercati e trattorie…e si riempie di frotte di individui solo e solo per questa manifestazione..it’s “Sezana time”…si poteva mai mancare?
            Piove cavolo ! Le previsioni sono in parte andate a farsi benedire (l’Osmer dava acqua si..ma nel pomeriggio, no alle 9.20 di mattina!) e mi sa che si correrà con scarpe e “calzerotti” ammollo! Piove lungo la strada per arrivare, piove una volta arrivati, parcheggiamo e piove sempre, giusto per arrivare belli umidicci al palasport regolarmente senza ombrello, dove vengono distribuiti pettorali e pacchi gara (la S O L I T A  maglietta…i volantini che pubblicizzano tutto quello che c’è da pubblicizzare…qualche altra frattaglia…).
            Tanta tanta gente, quelli in vesti borghesi e curiosi, runner in calzoncini corti, lunghi, canotta, felpa, tuta…la stagione non aiuta ad azzeccare l’abito in effetti e  “l’esperto” meteo ci mette del suo, per cui… “pout pourri” di vestiari che abbracciano tutte le stagioni per non far torto a nessuno!
            Gli sloveni la fanno da padrone ovviamente ma anche la brigata triestina in trasferta non fa mancare il suo apporto quasi a voler testimoniare che noi non si passa il confine solo e solo per abbuffarsi alle “pivovarne” ed alle “gostilne” ma anche per smaltire quello che ingurgitiamo.
            Galeotto il cambio dell’ora, lo starter spara il colpo del via alle 11.00 proprio mentre la pioggia si prende un po’ di riposo, cosicchè scarpe ed il resto hanno fatto in tempo ad evaporare l’acqua accumulata.
            Con Beppe siamo verso la fine del serpentone umano stipato alla partenza, ci vorranno circa due minuti prima di passare sotto lo start per poter quindi premere il tasto del garmin e dare ufficialmente il via alla nostra mezza di Sezana.
            Ottima l’organizzazione ok ma…scegliere qualche altra strada, magari più larghina, per far sbrigliare il gruppone iniziale non sarebbe stato male eh ! I primi 2 – 3 chilometri si passeggia a “ritmo asparagi”, praticamente sino al bivio che divide il branco in due: quelli che di chilometri ne faranno solo 8 e quelli che optano per i 21 e rotti.
            Alcuni saliscendi, saluto Beppe (abbiamo ritmi diversi per il momento…ma sta facendo progressi notevoli !) e oltrepasso le colonne del Parco di Lipizza; non riesco a mantenermi costante nel ritmo (è quello che sto cercando in prospettiva maratona…) anche per il continuo cambio di morfologia del percorso….salitina….piano…discesa…salitina…e così avanti…
             Come sempre non ho un briciolo di sete ma al primo ristoro al 5° butto giù qualcosa, una banda improvvisa un motivo, alcuni applaudono; a nord ci sono delle nubi che virano dal blu scuro al grigio…se decidono di liberarsi dell’acqua che contengono prevedo “longhi bruti”. Sempre con l’occhio sul GPS… - …e bastaaaaaaaaa Aleeeeeee…echeccà… - ma poi a cosa serve?? Cerco di concentrarmi sulle gambe e sulla testa, cerco la costanza del passo e decido, m’impongo, di non guardar più quel coso che ho al polso…che dialoghi pure avanti con i suoi amici lassù in alto!
            Basovizza…decimo chilometro...i beep beep !  al passaggio dei 10 a testimoniare che il numero di pettorale 2278 è passato per di là dopo 52’ dalla partenza (in realtà sono di meno…potrei guardare il GPS per sapere con giustezza..ma continuo fiero a snobbarlo…chissene!). Paesaggio di casa….il parking dove lascio la macchina quando si va per trial, la provinciale con l’area di ricerca sulla sinistra, alberi e guard rail e chilometriche che tantissime volte ho sfiorato e accarezzato, col sole, con la pioggia, con la neve !Padriciano e l’incrocio per Gropada (la prossima domenica toccherà girar per di quà!) e via via verso Trebiciano, in leggera discesa superando parecchi runners in difficoltà…uno fa streching (???), uno “barcolla ma non molla”, si sentono distintamente gli affanni e le imprecazioni di alcuni partiti troppo “allegri”. Sto proprio bene, altro ristoro ed altra acqua a Trebiciano…ed altra banda (ma sono gli stessi di prima??) con trombe e tromboni a deliziarci con hit parade carsolina…applausi e - Braviiii ! -  ed a nord sempre quelle nuvole di prima, evidentemente gelose della loro acqua e restie a compartirla con noi dei piani più sotto…meglio và !
            Ciclabile di Trebiciano, direzione Orlek per ritornare in Slovenia, anche qui tutto di già visto, compreso quell’unico chilometro di sterrato di tutta questa mezza; ormai manca veramente poco. Altro beep! beep! di controllo al 17° ed altro ristoro, con acqua e tè e frutta ! Siamo nell’abitato di Orlek, paesucolo anonimo con alcuni “cottage” evidentemente dipinti dagli stessi imbianchini che si sono presi la briga di colorare malamente i sobborghi di Sezana (ma dove li prendono questi colori !?!?!? Ma la fareste mai voi una casa fucsia ???!?!?!)  Ri-bevo pur non sentendone bisogno, curvo a sinistra…tabella dei 18…reiniziano le montagne russe…su su su…e poi giù giù giù… quadricipiti e polpacci e caviglie ed altri fronzoli li sotto ringraziano! 19° tutto ok….guardo finalmete il GPS…1.36..non male…moooolto meglio di Palmanova, la mia ultima, tutta dritta e senza “up and down”. 20°…musica a palla dell’altoparlante dell’arrivo…frasi che purtroppo non capisco (sto allo sloveno come uno con la tuta da sci alle Maldive)…una testa riccia che salta e si muove, senza pace e senza soluzione di continuità…è Fù che grida, che MI grida, che mi scatta foto, che mi corre a fianco e a mo’ di navigatore dei rally “….ancoraaaa questa piccola salita…e poi…e poi…una curva…e poi una curva a sinstra…poi discesaaaaa…discesaaaaa…e dritto..dritto…sei arrivatoooo…vai…vai….” …..21,097…arrivatoooo!! Real time 1.42 e spicci, senza lingua fuori, senza annaspare…. E Fù che grida sempre !!
            E Beppe? Beppe super bravo cavolo…fedele agli ordini di scuderia fa la sua corsa di attesa, centellinando energie e forze e lo fa talmente bene che gli strappi di salita, che sulla ciclabile di Orlek e da qui alla fine sono piuttosto interessanti, lo premiano invece che castigarlo! Di runners ne supera parecchi perché le sua gambe vanno! Sono ormai lontani i ricordi delle mini corse da 15 minuti… dai primi “lunghi rantolanti” a Barcola… dalla ricerca spasmodica della fontana sul lungomare nostrano dopo 18 km marzolini…e chiude la sua migliorandosi alla grande rispetto Gorizia! Ormai il muro delle due ore è lì, magari lasciato apposta per poter berlo tutto d’un fiato in piazza Unità da qui a poche settimane…eh Beppe ??

mercoledì 23 marzo 2011

Running - Piedi viziati


Rubo (prendo in prestito?) dai blog della Vale e di Orzowei l'idea di render pubblico l'ultimo acquisto.Mi separo dopo alcuni anni dalle Mizuno per accasarmi con le Asics. Talloni, falangi, unghie e frattaglie dei piani bassi hanno detto "SI !" dopo averli infilati nel "morbido e nuovo" ed adoperati avanti sino a Sistiana per poi rientrare in quel di Barcola. 28 km di lungo, diventatao dolce e piacevole anche grazie a loro.
Nuovissime Asics quindi che fanno il paio con le Saucony  da poco arrivate e dedite al lavoro sporco del trial, alle salite e discese del Carso.
Misura 13 (miiiiinchiaaa!), quel tanto che basta per lasciare un po' d'aria sul davanti, passano quasi inosservate se rapportate ai 190 cm che hanno sopra ma si vedono e notano quando sono inscatolate in casa, regolarmente infangate quale testimonianza inscindibile dei chiloometri macinati nelle nostre alture carsiche.Le Gialle invece aspettano la prima acqua e le prime pozzanghere dell'asfalto per mutare e lasciare spazio ad altre tonalità e sfumature.
Prosegue intanto la preparazione e l'aggiunta di fieno in cascina per l'appuntamento di maggio; domenica  che viene test importante in quel di Sezana per una 21 da correre senza strafare, senza bisogno d'arrivare "lingua penzoloni e sguardo assente". E' prevista acqua, anche se il sole ed il tiepido di queste giornate ci fa sperare per un parziale dietro front dei "meteo man"...è già successo. Marzo che passa quindi (non prima però di farmi fare un piccolo pit stop per i miei 46 poco prima che finisca) ed aprile con la nuova tabella e gli impegni trisettimanali, gli ultimi lunghi, le ultime ripetute prima dello start di Gradisca. La mia prima 42...vedremo quel che succede dai...

domenica 13 marzo 2011

Running – Gemina Run



    • a che ora mi svegli?-
    • come scusa..sono le 7, sei in piedi...
    • si ma torno a letto...fin a che ora?
    • Fù senti...sono le 7, sei sveglia e poi...
    • ...NOOOO...NOOO..te l'ho detto che è troppo presto...e poi io c'ho sonno..e poi non riesco a dormire...e poi io sono stanca...e poi...
    • OOOK.....OOOOOOOK.....7.30? Che ne dici...può andare 7.30? Eh ?
    • Bene...7.30...ciau !

Fosse venerdì 13 si potrebbe anche pensare di tornare a letto, magari è un segnale di qualche mala parata, di qualche evento ostile, che ne so....ma è domenica oggi, il levar Fù dal letto non è cosa semplice durante i doveri settimanali, figuriamoci la domenica, SANTA domenica per lei, con annessi e connessi...si dorme di più (tanto di più) e ci si alza quando gli occhi decidono che può bastare, che le persiane fatte a pelle possono smettere di fare il loro dovere per rimanere belle dritte sino al prossimo giro di giostra.
Inganno la mezz'ora che mi divide dal levar della donna preparando al rallenty la colazione, tostando meticolosamente il pane, per passare poi al caffelatte...7.10...mi lavo e sistemo meglio le tazze sul tavolo, i biscotti, la marmellata ed il miele....7.20...rimetto a posto i piatti della sera prima, le posate....7.25...7.26....accendo la radio (piano, non vorrei svegliarla, mancano 4 minuti...)...7.27...intanto prendo le scarpe dal ripostiglio....28...29....metto il latte nel microonde...7.30 …!

    • Fù?
    • eh'...
    • come eh...sono le 7.30..
    • si...

Colazione, del tutto simile a quella degli altri giorni dopo i consigli “di chi sa”, borsa con ricambi post gara rifornita a dovere e rotta verso il Carso via Bonomea, Opicina e da qui Sgonico, altro comune della nostra microscopica provincia...ma che bello il clima che si respira, l'evento che si tocca con mano con le macchine qua e la ai bordi della strada, lasciate più che parcheggiate, i primi runner presi dal cambio d'abito. Parcheggiamo (macchina piccola ----> posto piccolo, si trova !) per proseguire poi a piedi verso la palestra...i primi “ciao!...i più dialettali “ailo...come 'ndemo?”...Luisa, Otto, Elena,Vincenzo, Andrea...e poi Davide, Valentina Dario, Sandra, Corrado, Stefano, Beppe, Pino, Marcello e tanti tanti altri! Oggi è una sorta di “prima”, valeva la pena esserci e molti non hanno voluto mancare. Ritiro del pettorale (con un piccolo qui pro quo poi risolto), un po' di pubbliche relazioni con quelli cha da più tempo non si vedevano, il pettorale numerato che prende posto al centro della canotta e siamo sull'autobus che ci traghetta alla partenza, circa 8 km più in là...alcuni la fanno corricchiando sommando agli 8 km ufficiali ulteriori 8 a “ritmo asparasi” (come amo chiamarlo per sottolineare l'assoluta rinuncia al ritmo ed alla velocità), vengo invitato ma declino preferendo il torpedone e la compagnia della Fù, tutta presa, sveglissima e già in clima gara! Ci scaricano a Ternova, in pieno “triangolo delle bevude” ovvero località più nota agli amanti del ben vivere e bere e mangiare che non ad una mandria di runners (ma tra di noi tanti sono quelli che stanno benissimo in ambedue la categorie, io per primo!).Il piazzale della trattoria è multicolor, altri autobus che arrivano,anche qui macchine parcheggiate di qua e di là della provinciale.Scaldiamo un po' lo scheletro e per non partire totalmente scarichi e per riscladarci vista la temperatura ormai non più invernale ma ancora lontana da quella mansueta di primavera.
Manca poco, sono le 9.50 e ci si avvicina al punto di partenza quasi inconsciamente, uno sciame variopinto di bipedi in scarpe da ginnastica che lentamente si muove, chiaccherando, ridendo, scherzando...è un bel clima questo, che ti fa star bene e mettere anche per un momento da parte quello che non va proprio bene bene negli step giornalieri di ognuno.
A quanto te pensi de farla?”
tiremo subito?”
parti pian mona che xè salita...”
ciù, pian eh...pian e ben...ara che che dovemo solo rivar e stropa...”

Che piacevolmente monotomi che siamo !

BBBBBANG !

E' lo sparo del via...rubo un bacio a Fù e parto senza tanti programmi, senza tante pretattiche (pretattiche???ma che caspita dici Ale...), io ed il mio GPS già sintonizzato con gli quelli aggeggi molto molto più in alto sopra di noi.
Subito una prima salita, dopo un antipastino di rettilineo iniziale, che diventa “ona” dopo un po'...il gruppo si diluisce, i primi già volano, io sto bene e combatto tra il dogma di Walter del giorno prima (andè pian, ve ste allenando per un altro obietivo, no xè la vostra gara...) e la voglia di sana competizione dall'altra. Vince la seconda Walter, che vuoi farci...una delle tante “trappiste” che ti farai in Belgio vorrà dire che te la offro io ok?
Bene...proseguo...salitissima, sterrato carsico, panorama spoglio ed arbusti ed alberi che aspettano il bei giorni per riempirsi di verde e di colori, doni odorosi di mucca, cavalli al pascolo che si alternano nel sinuoso tracciato del Gemina...discesaaaaaa da fare a 3 al km...poi un rettilineo e curve, tante curve fino all'invito del ristoro dei 4 km che declino (chissà perchè mi ritorna in mente quello di alcuni mesi fa, quello dell'ultima gara...altri tempi, altre distanze, altre fatiche...). Lasciamo l'abitato di Sales sulla destra e proseguiamo verso Colludrozza riconoscibilissma dalle sue serre a monte, un po' più in là il campanile della chiesa di Sgonico che sovrasta e domina l'arrivo.Corro ad un ritmo che costantemente si mantiene sotto i 5' al km, a parte le salite dove corricchio e sporco di brutto la media che poi riequilibrio nelle discese. La gambe vanno ed oso un po' di più (altra birra Walter...), dopo Colludrozza le salite sono finite per cui spingo sulle gambe che rispondono bene...km 6 sul GPS, mancano metro più metro meno di 2 km. Occhio adesso...decido (mah..!?!) che l'arrivo sarà li della palestra per cui lascio in cascina un po' di energie per l'ultima salitina...ancora curve, su di uno sterrato dietro all'abitato di Sgonico...6.5 km, bene manca 1km e mezzo, poco meno....6.8, un runner a fianco di me accelera di brutto (perchè poi???abbiamo fatto gli ultimi chimoletri assieme...ne manca più d'uno...perchè diamine acceleri??che tattica è questa??)....6.9...un'altra curva e...l'ARRIVO ?????Come l'ARRIVO?????O porca p#t*...ma non dovevano essere 7.890 mt???Perchè l'arrivo un chilometro prima....EHHH!?!?!?!?Ecco perchè è scattato...eeeecco perchè....ma roba da matti Aleeeee....6.97 km sul garmin....taglio il traguardo con 33' 39” con una media di 4.49 al km...tenendo conto della morfologia del percorso può andar bene...gli allenamenti si sentono e fanno ben sperare per i programmi (oni) futuri...bene così dai!

PS: Fù arriva poco dopo con Elena, Vincenzo un po' prima, gli altri spaiati al traguardo ma tutti con un denominatore comune...FELICI !
Ah si...go finì prima de Dario, ma no ga importanza..ma siccome el me ga dito che devo dirlo..ecolo...sto giro go finì prima de lui!


Domenica 13 marzo 2011

lunedì 21 febbraio 2011

Running - Maratonizzandomi

MARATONIZZANDOMI

            Lunedì, Giovedì e Sabato ed ogni tanto ci butto un martedì o una domenica, quattro su sette dai…alimentazione (abbastanza…sssì…) regolare, controllo dei tempi, sudore, qualche dolore localizzato che magicamente sparisce così come altrettanto magicamente ricompare…il resto lo lascio al fato che ci mette del suo, aggiungendo o togliendo, a seconda si presenti con il sorriso o meno…
            Appuntamenti fissi quindi, che un po’ ti fanno ritornare indietro con gli anni, quando si andava all’allenamento di calcio o di basket, step di vita che, forti del motto “lo sport fa bene”, ti garantivano un black out dai libri per andar a scaricare le tue madonne adolescenziali su di un cuoio fatto a palla !
            Oggi, dimenticato Foscolo, le provette di matematica ed il II principio della dinamica,  appese al chiodo definitivamente le mai troppo adoperate scarpe bullonate piuttosto che le nike “come quele de maicol giordan”, i giorni, le settimane, seguono la timbrica della suola del running che, vuoi sull’asfalto vuoi sui più nobili terreni carsici, come un metronomo accompagnano le mie giornate.
            Come già dissi in un mio post precedente, il “durante” del running cerco di gestirlo, imparando a conoscermi giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, confrontandomi con me stesso per stilare una personalissimo crescendo di risultati che tanto bene fanno allo spirito ed al fisico. La mia prima Vivicittà, gli appuntamenti con le gare del trofeo provincia di Trieste, la prima mezza e via via sino alle altre ed alla Lanaro di quest’anno, sempre con un occhio all’orizzonte fatto di tanti chilometri da percorrere vuoi correndo, vuoi arrancando…bello dai !
            Aspetta come si chiamano?Endorfine no? Ecco, sono felicemente drogato! E, letizia e tripudio, ormai sono dipendente da loro! Tanto dipendente, tanto sottomesso che mi sto maratonizzando a dovere, ulteriore passo, già lo so, per ultra maratonizzarmi in futuro.
            Ormai da un mese e più a questa parte i ritmi son questi…soft il lunedì, con corsa di un’oretta ed un po’ di allunghi per finire, un giovedì più strong con ripetute sulle varie distanze e con tempi di recupero sempre più stretti e provocatori, sabato aperto alle distanze più lunghe, con un crescendo di chilometri che mi accompagneranno all’8 maggio, qualche martedì più che altro per portar a passeggio il Garmin.  Ho cancellato dai miei proigrammi (per scelta e per consiglio spassionato dei miei polpacci) le corse più originali (ma proprio per questo estremamente fighe !) come le linee vertikali del week end passato, le salite più impegnative vedrò di gestirle e centellinarle a dovere (però se qualcuno mi chiama per qualche trail carsico difficilmente potrò rinunciare…) insomma, ho la testa già a Gradisca d’Isonzo, sono già sotto il gonfiabile del via…e mancano ancora 2 mesi e passa!
            All’orizzonte di marzo c’è sicuramente la mezza di Sezana, in Slovenia, il 27; ad inizio mese, il 6, ci sarebbe Gorizia sulla quale ho ancora degli interrogativi (mah…vederemo dei…) mentre sicuramente passo per quella di Brugnera, anche perché il 13 farei molto molto volentieri la prima sul sentiero Gemina, in calendario Fidal da quest’anno…e poi aprile con la prima del provincia di Trieste a Basovizza ed altre due, giusto per riempir le domeniche mattina….e si arriva a maggio, fisicamente si arriva a maggio perché la testa è già lì, sotto il “pneumatico” di Gradisca.