martedì 21 giugno 2011

Running - CDRUN2011


-          14…14 in salita, più o meno come la ciclabile nostra te Moccò, te ga presente?
-          Eh…
-          Quela che parti de ponziana e te rivi a Draga e dopo in Slovenia, come se ciama…a Kozina
-          Eh…
-          de Cortina su per 14, però salitina dei no quele robe tipo montagna, legerina…fin al lago de Lambro e dopo 16 in zò fin Dobbiaco...discesa

Nelle mia brevissima esperienza corsaiola questa gara, la Cortina Dobbiaco, ha forse avuto, rispetto alle altre che l’hanno preceduta, il periodo di incubazione più lungo. Nasce nella mia testa marzo/aprile 2010 quando inizia a prender forma, complici anche gli stimoli di altri, e via via lievita sino a sgonfiarsi poche settimane prima del via pena un polpaccio galeotto che, stiratosi, causava un forzatissimo forfait. Va da sé che la proiezione al nuovo start del  2011 era cosa fatta da subito ed i 12 mesi che mi separavano sono stati vissuti non necessarimente con la testa sempre là, sia chiaro, ma con sogni “spot” ad occhi aperti..correre in mezzo alle Dolomiti non è cosa da tutti i giorni, chiaro !

C’è una prima per tutte le cose…questa volta tocca alla prima volta fuori di casa !Mai mi si era presentata l’occasione di pernottare per correre, viste le mie “performance” sempre destinate a ridosso del “melòn” o comunque mai troppo distanti da richiedere pigiama e dentifricio al seguito.
Strapianto, ahimè (ahilei!) Fù dal mare di Trieste, dalla sua barca, da porto san Rocco, per “costringerla” ad una due giorni fuori porta, in mezzo alle rocce, in mezzo ai monti, paesaggio per lei totalmente astruso nei mesi che vanno da maggio e settembre…c’è il sole e quindi estate e quindi barca e quindi sole e quindi estate… un loop fatto di logicità imbarazzante che diffilcimente schiodi! Per giunta piove, no troppo insolito da queste parti, e fa fresco, destino di molte, tutte quelle località che hanno il loro baricentro ben distante dal livello mare.Infradito e maniche cortissime malamente lasciate appese alle grucce in quel di Trieste per dar spazio a indumenti più pesanti, a mise che mal si sposano con chi l’estate la concepisce solo e solo con il profumo del fattore 6 sulla pelle !
Sabato 4 giugno lasciamo Trieste per raggiungere Dobbiaco e fatichiamo un pochino a trovare il posto dove vengono distribuiti pettorali e pacchi gara… tiratina d’orecchie agli organizzatori che almeno un paio di tabelle, alcune sparute indicazioni le potevano mettere invece che farci perlustrare Dobbiaco in lungo e in largo.Ovviamo chiedendo alla massa e ritiriamo il pettorale 1559 da una parte ed il pacco gara da un’altra.Proviamo il last minute per l’iscrizione alla non competitiva di Fù ma niente da fare: gli ultimi pettorali se ne sono andati un ora prima!
Inizia a piovere ed al girovagare per gli stand preferiamo la macchina e la mezz’ora di strada che ci separa da Cortina, dove si è pernottato.Arriviamo…macchina in garage, borsa nella stanza e “due passi due” per il viale famoso per accogliere i VIP (o presunti tali…) nei mesi più cari dell’anno.Oggi tal signori non fanno (per fortuna) parte del paesaggio che invece è invaso da tute e scarpe da running che calpestano i marciapiedi e le zone pedonali.Ceniamo assieme al gruppo di Trieste della Bavisela in una anonima trattoria/pizzeria, troppo cara e scialba per meritarsi di più di una semplice menzione in questo mio… il valore aggiunto in negativo del parco camerieri poi fa da cornice al tutto..pessimo posto con pessimo personale, non ci piace!
Domenica 5 giugno, ci siamo !
Alle 7.30 sveglia con pioggia, colazione non propriarmente da runner (come caspita si fa a non considerare le brioches calde?), adrenalina che inizia a farsi sentire.Non fa caldissimo ma scelgo i calzoncini e le maniche corte, nonostante Fù mi consigli un abbigliamento più ponderoso

                - Ali, rivè a 1500, te gaverà freddo!
                - no dei, va ben cussì…
                - Ali, vara che piovi, semo in  montagna, fora xè fredo…
                - no dei, va ben cussì…
                - Ali te sarà l’unico, vestite de più!
                - no dei, va ben cussì…
                - Ali..
                - Fuuuù !
  
Lasciamo l’albergo poco prima delle 9, la partenza è alle 9.30 e le gabbie vengono chiuse mezz’ora prima dello start…poco male, lo scoprirò poi, visto che tranquillamente si scavalca bel oltre l’orario prestabilito. La pioggia non ci lascia, infilo il k-way di nylon che l’organizzazione ha messo prudentemente nel pacco gara e prendo posto tra i 4000 (!!) che come me hanno scelto di arrivare a Dobbiaco correndo !
Manca poco, vanno a farsi benedire anche le costrizioni degli organizzatori circa le gabbie in cui collocarsi, l’adrenalina sale e la pioggia scende, Fù scatta foto, io mi guardo in giro; davanti a me, dietro a me, di fianco una marea umana di runner! Bellissimo !
10 minuti la via, parte l’inno di Mameli e poi un profondo minuto di silenzio per ricordare qualcuno che non c’è più ma che sicuramente sarà nostro spettatore privilegiato…da lassù si vede bene bene !
5 minuti, ci lascia la pioggia e quasi all’uninsono ci spogliamo dei k-way creando inconsapevolmente un tappeto colorato ai bordi della strada che fa il verso al grigio del cielo e del panorama attorno! Un bacio volante a Fù (il prossimo anno tocca anche a te piccola, oh yes !)
Il colpo di pistola…PARTIAMO !
Ci  vorranno circa 90 secondi per passare sotto lo start e dare l’ok al Garmin, seguo le gambe che mi precedono così come vengo seguito da quelli che mi stanno dietro, inziamo a salire, di poco ma saliamo.
L’asfalto per i primi due chilometri batte il nostro ritmo, usciamo da Cortina, una scia lunghissima e colorata, sorridente, con alcuni affanosamente alla ricerca degli spazi davanti, rumore di scarpette da running, risate, vociare di dialetti, macchine e moto ferme ai bordi della strada…straordinario!
Lo sterrato fa capolino ben presto, una bella salita rompe il ritmo a molti, le suole in vibram iniziano a sentirsi a loro agio. Leggera ma costante salita, intervallata da dolci tratti piani, col panorama che non presenta il suo lato migliore viste  le nubi, molto basse, che tagliano e fanno da filtro: posso solo immaginare quello che c’è dietro. Proseguo costante nel ritmo cercando di tenere in cascina energie e fiati visto che per arrivare alla meta di chilometri da fare ce ne sono ancora parecchi.Sopratutto non mi voglio far ingannare “dagli ultimi 16 tutti in discesa…” …tengo buon conto di tutto, incluso le utlime settimane d’allenamento non proprio da incorniciare, vuoi anche le gambe che ancora erano in clima post maratona.
Alla mia sinistra, nel fondo valle, una meraviglia di striscia turchese a disegnare un corso d’acqua, le nuvole che un po’ si sollevano…non posso fare a meno che rallentare un po’ e fotografare con gli occhi!Mi scappa un “Hai visto che meraviglia sulla sinistra?”  al runner che mi corre a fianco…sfiga delle sfighe è un non vedente che, straordinaria persona, corre con l’ausilio di un amico a fianco che gli detta il ritmo stando a contatto di gomito ! Mi vergogno come un ladro ed aumento il ritmo…non sapevo se chiedere scusa o cosa, ma giuro in cuor mio di non averlo fatto volutamente…   
Ristoro al 5°, bottiglia d’acqua e proseguo, lasciando frutta cioccolato arance.. a malapena bevo qualcosa, non ho troppa sete ma esperienze precedenti mi consigliano/obbligano a buttar giù qualcosa. Ritmo regolare senza forzare e salita leggera ma costante, passano i chilometri così come il paesaggio attorno in continua evoluzione; il sole non ne vuol sapere di uscire e forse è meglio così, la temperatura è gradevole, non fa caldo e soprattutto non piove.
Ospitale a quasi 1500 mt e Cimabanche subito più avanti a 1530 chiudono la tratta di 14 km in salita, rifiato e faccio correre un po’ le gambe. Fù di tanto in tanto compare, seguendomi dalla strada con la macchina e scendendo dove la carreggiata passa vicino allo sterrato battuto dai runner.
16 km davanti, gambe ok, respiro a pieni polmoni aria a cui sono poco abituato (purtroppo!), ormai il gruppone si è ben sfaldato, supero e mi faccio superare quasi sempre dagli stessi compagni di corsa, con alcuni scambiamo delle impressioni, la competizione c’è ma forse un po’ relegata nelle retrovie lasciando spazio alla soddisfazione d’esserci e basta. 21 o poco più, mezza maratona fatta, le gambe vanno sempre anche se alcuni fastidiosissimi saliscendi per dei sottopassi stradali infastidiscono parecchio…alcuni camminano, altri corricchiano. La vallata verso Dobbiaco inizia ad aprirsi, segno che tra non molto dovremo vedere le prime baite subito fuori Dobbiaco…25°, sono affaticato ed al ristoro quasi mi fermo per bere acqua, però gassata…non va bene…
27° rifiato…pipì impellente…altri saliscendi che spezzano ritmo e gambe…
28°…più che affaticato sono quasi esaurito…niente crampi o dolori muscolari, proprio sana e pura debolezza, corro e corricchio e corro…
29°..Dobbiaco,le case, lo sterrato che lascia il campo all’ultimo chilometro d’asfalto…macchine parcheggiate ai bordi della strada, gente, tanta gente che grida…gli utlimi metri, i più belli come tutte le gare, l’accelerazione scavando nelle riserve d’energia più nascoste, quasi introvabili fin a pochi minuti prima, il traguardo dopo 2h 45’ con la mano destra  che stoppa il Garmin, la gioia e la felicità d’essere arrivato, la consapevolezza che si può e deve far meglio già dal prossimo anno…non cambierai mai Ale !
 
E Fù?
Non c’è…la cerco da sopra le teste dei tantissimi che sono nel piazzale del traguardo…boh..non pervenuta…
Aspetto ma nulla…ok, fermo una tipa e chiedo di chiamare il numero della Fulvia…solo così scopro che deve ancora arrivare a Dobbiaco, imbottigliata nella fila di macchine che si è creata per lasciar spazio ai runner…il prossimo anno, per esser puntuale, non le riamrrà altro che correrla anche lei…in montagna, con il caldo, lasciando per altri due giorni barca e sole ormeggiati a Trieste !

3 commenti:

  1. "Nasce nella mia testa marzo/aprile 2010 quando inizia a prender forma, complici anche gli stimoli di altri, e via via lievita sino a sgonfiarsi poche settimane prima del via pena un polpaccio galeotto che, stiratosi, causava un forzatissimo forfait. Va da sé che la proiezione al nuovo start del 2011 era cosa fatta da subito ed i 12 mesi che mi separavano sono stati vissuti non necessarimente con la testa sempre là, sia chiaro, ma con sogni “spot” ad occhi aperti..correre in mezzo alle Dolomiti non è cosa da tutti i giorni, chiaro !"
    ....sembra il mio pensiero, ma pensa te....
    Ben fatta, Ale !! Tanti complimenti !!(e tanta invidia).
    ;)

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  2. Forte: più veloce tu a piedi che lei in auto ^_^
    questa gara son un paio d'anni che la "osservo", prima o poi devo farla!
    buone corse ;)

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  3. @Orzo...grazie !Ne fanno un'altra il prossimo anno..e quello dopo ancora..l'invidia potrà essere appagata mi sa !
    @Vale... magari la metti in programma il prossimo anno!Tra un triathlon sprint ed una mezza! :-)

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