lunedì 21 febbraio 2011

Running - Maratonizzandomi

MARATONIZZANDOMI

            Lunedì, Giovedì e Sabato ed ogni tanto ci butto un martedì o una domenica, quattro su sette dai…alimentazione (abbastanza…sssì…) regolare, controllo dei tempi, sudore, qualche dolore localizzato che magicamente sparisce così come altrettanto magicamente ricompare…il resto lo lascio al fato che ci mette del suo, aggiungendo o togliendo, a seconda si presenti con il sorriso o meno…
            Appuntamenti fissi quindi, che un po’ ti fanno ritornare indietro con gli anni, quando si andava all’allenamento di calcio o di basket, step di vita che, forti del motto “lo sport fa bene”, ti garantivano un black out dai libri per andar a scaricare le tue madonne adolescenziali su di un cuoio fatto a palla !
            Oggi, dimenticato Foscolo, le provette di matematica ed il II principio della dinamica,  appese al chiodo definitivamente le mai troppo adoperate scarpe bullonate piuttosto che le nike “come quele de maicol giordan”, i giorni, le settimane, seguono la timbrica della suola del running che, vuoi sull’asfalto vuoi sui più nobili terreni carsici, come un metronomo accompagnano le mie giornate.
            Come già dissi in un mio post precedente, il “durante” del running cerco di gestirlo, imparando a conoscermi giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, confrontandomi con me stesso per stilare una personalissimo crescendo di risultati che tanto bene fanno allo spirito ed al fisico. La mia prima Vivicittà, gli appuntamenti con le gare del trofeo provincia di Trieste, la prima mezza e via via sino alle altre ed alla Lanaro di quest’anno, sempre con un occhio all’orizzonte fatto di tanti chilometri da percorrere vuoi correndo, vuoi arrancando…bello dai !
            Aspetta come si chiamano?Endorfine no? Ecco, sono felicemente drogato! E, letizia e tripudio, ormai sono dipendente da loro! Tanto dipendente, tanto sottomesso che mi sto maratonizzando a dovere, ulteriore passo, già lo so, per ultra maratonizzarmi in futuro.
            Ormai da un mese e più a questa parte i ritmi son questi…soft il lunedì, con corsa di un’oretta ed un po’ di allunghi per finire, un giovedì più strong con ripetute sulle varie distanze e con tempi di recupero sempre più stretti e provocatori, sabato aperto alle distanze più lunghe, con un crescendo di chilometri che mi accompagneranno all’8 maggio, qualche martedì più che altro per portar a passeggio il Garmin.  Ho cancellato dai miei proigrammi (per scelta e per consiglio spassionato dei miei polpacci) le corse più originali (ma proprio per questo estremamente fighe !) come le linee vertikali del week end passato, le salite più impegnative vedrò di gestirle e centellinarle a dovere (però se qualcuno mi chiama per qualche trail carsico difficilmente potrò rinunciare…) insomma, ho la testa già a Gradisca d’Isonzo, sono già sotto il gonfiabile del via…e mancano ancora 2 mesi e passa!
            All’orizzonte di marzo c’è sicuramente la mezza di Sezana, in Slovenia, il 27; ad inizio mese, il 6, ci sarebbe Gorizia sulla quale ho ancora degli interrogativi (mah…vederemo dei…) mentre sicuramente passo per quella di Brugnera, anche perché il 13 farei molto molto volentieri la prima sul sentiero Gemina, in calendario Fidal da quest’anno…e poi aprile con la prima del provincia di Trieste a Basovizza ed altre due, giusto per riempir le domeniche mattina….e si arriva a maggio, fisicamente si arriva a maggio perché la testa è già lì, sotto il “pneumatico” di Gradisca.

lunedì 14 febbraio 2011

Mura domestiche - La cassa

MURA DOMESTICHE

La cassa
 “…ogi xè la cassa! ”
“…cossa?”
“Ogi xè la cassa…zò de Bruna…te vien?”
“Ahh..eh…si…sì..’ndemo..”

Saranno passati, boh, 37/38 anni?Si, più o meno, io non avevo ancora tagliato il traguardo dei 10,  gli anni 60 avevano lasciato spazio a quelli a venire, la scuola elementare, il mangiadischi, il registratore Geloso, la tele a valvole con l’alimentatore, la cassa…
La cassa, appunto…
La mia famiglia, da parte di mamma, ha contribuito negli anni a popolare le nostre anagrafi ed in particolare quella di Trieste, città che Angela e Giuseppe, i miei nonni materni, scelsero quale dimora allorchè lasciarono l’amata Bitonto nel lontano tacco d’Italia.
Nove figli, giustamente ripartiti tra maschie  femmine, alcuni prematuramente mancati altri accasati a loro volta e complici nella proliferazione della specie.
Io sono il prodotto di uno di questi e l’incipit in triestino era un po’ un must di quei tempi andati che sentivo il lunedì, se ben ricordo,  quando mamma e papà, nel pomeriggio, scendevano in città (si abitava a S.Giacomo) per far visita a Bruna (zia Bruna per me, mancata proprio in questi giorni).
Quella casa, quel appartamento di via Foschiatti…zio Dario, uomo di mare, ogni qual volta rientrava dai suoi viaggi, metteva mano ai suoi attrezzi, alle sue fantasie, alla sua creatività per ribaltare completamente gli ambienti…capitava così di trovarsi la camera al posto del soggiorno, piuttosto che la stanza dei miei cugini al posto della cucina…senza licenze edilizie, senza permessi, senza chieder niente a nessuno,  la piantina depositata al catasto veniva più e più volte violentata da zio che arrivò, nel terrazzino che dava sulla corte interna, costruirsi il bagno, con tanto di gabinetto, bidet e doccia, ovviando così al fastidioso andirivieni per il pianerottolo per farla o per lavarsi visto il cesso (così era riportato nei libri tavolari) in un locale posto al di fuori delle mura domestiche.
Quanto mi piaceva la sorpresa di trovarmi un frigorifero al posto del comò !
Il lunedì, ogni lunedì del mese,  la casa di via Foschiatti era il normale rendez vous di gran parte della nostra famiglia materna, nonna Angela in testa, perché “…xè la cassa…!”  e si cercava proprio di non mancare!
Ma cos’era sta benedetta cassa?
Una sorta di risparmio fatto in famiglia, un fondo obbligazionario in salsa domestica dove ognuno depositava qualcosa, poche migliaia di lire, e dove ognuno si obbligava nel corsi dell’anno a chiedere dei piccoli prestiti con il dovere  di ritornarli gravati di un piccolo interesse…tanti piccoli prestiti, tanti piccoli interessi che si sommavano e che alla fine dell’anno, sempre a ridosso delle “tredicesime”, contribuivano quale piccolo deposito equamente ripartito  a concorrere alle spese natalizie ed alle maggiori uscite in quella parte dell’anno.
Era l’occasione per vedersi, per far un poche de ciacole, per babar un pocheto e ciorse un cafè insieme, era Famiglia nel senso più ampio del termine.
Mi vien da scrivere ‘ste cose proprio in questi giorni quando zia Bruna è salita in cielo, andata a fare compagnia agli altri zii che già popolano i piani alti sopra di noi…Nina, Marina, Dino…e li magari di cassa ne faranno un'altra cussì, giusto per un due ciacole, un due babade e per un cafè insieme…
Vi vogliamo bene !

martedì 8 febbraio 2011

Running - La Lanaro di Ale

                                                            
Dal terrazzo solo nebbia…alberi e nebbia…a malapena si vede la casa di fronte…il mare invece è un premio che non posso riscuotere…
Domenica 16 gennaio ore 7.20, non una domenica qualsiasi oggi. Cosa spinga un bipede a levarsi dal letto la domenica con un tempo da lupi per andar a correre 32 km in Carso non è dato a sapere…l’altra metà della famiglia dorme mentre io mi sparo fette biscottate, miele, biscotti e caffelatte, papà Marcello è stato invitato come taxista già il giorno prima; l’appuntamento con lui è alle 8, passerà a prendermi…tanto so già che arriva prima…DRRRRIIIIINNNNN….ore 7.45…
- Disturbooo ?? Bongioooorno! -
- Ma no no..la vegni….Ali xè in bagno..la bevi un caffè? – risponde la Fù facendo leva su tutte le sue forze messe assieme nonostante il risveglio non proprio dolce
Intanto io mi vesto, sono tranquillissimo e mi sento bene...ok pronti via…destinazione Moccò..muso della macchina su per via Bonomea ed il cielo che comincia a prender forma, deviando dal bianco latte al celestino ad uno straordinario azzurro. Embè, mica male! La giornata prevede una costante presenza a queste altitudini per buona parte della giornata, per cui tutto di guadagnato.
Papà mi lascia sulla strada che scende verso Bagnoli, già ingombra di macchine, runner, bikers..l’appuntamento con lui è a Pese, lì della chiesa…ha il compito d’aspettare il mio passaggio per un primo rifornimento d’acqua.
Percorro le poche centinaia di metri che mi separano dalla partenza senza pensare a quello che sto per fare; a tutt'oggi di chilometri tutti d’un fiato ne ho fatti al massimo 24…ora ne sommo ulteriori 8, con l‘handicap del dislivello come valore aggiunto..mah…
Siamo in 120, tutti numerati, tutti gasatissimi…ci sono Fulvio, Davide, Vale, Giorgio (ed i suoi 65 anni...!) Stefano, Marcello, Sandra, Enrico, Dario…chi corricchia per scaldare i muscoli, chi chiacchera, chi fa streching…pochi minuti al via.
Ripeto in continuazione il mio mantra “..parti pian…parti pian..Ale parti pian…parti pian…” …sto benissimo, le gambe non vedono l’ora di iniziare a portarmi…“parti pian…parti pian…”…lo speaker chiama gli ultimi 10 secondi che vengono scanditi da tutti quasi come rito liberatorio 9...8...7........4..3..…”parti pian…parti pian…” 2...1..…VIAAAAAAAAA !!


Il GPS inzia a fare il suo lavoro…5.50 al km, ecco DEVO stare così per i prossimi 5 km, almeno fino a Pese....non ho fatto praticamente riscaldamento per cui userò i primi chilometri della gara per farlo..5.30…5.20 - rallenta Aleee – mi dico…5.00….4.50…il mantra è andato a farsi benedire…sto benissimo le gambe vanno che è un piacere…ma so già che mi farò del male…al 3° km Andrea mi scatta una foto…sorrido, allargo le braccia e mi avanza il fiato per scambiare qualche battuta con lui prima di  proseguire...vabbè...

Sono alla fine della ciclabile, prima salita(ona) verso Pese....molti camminano, io do benzina ai muscoli e corricchio, saltellando tra fango, radici sporgenti, pietre sparse qua e là...a Pese c'è papà Marcello con la seconda bottiglia d'acqua. Dicono sia una delle peggiori salite della gara, l'ho superata senza tanti drammi...ma siamo appena all'inizio, faccio finta di niente e provo a non pensarci...





Ecco papà !

-dai che te son ultimo..!
- ..ecchecà...?@#!!....-
-dai dai forza...-

prendo la bottiglia, datami da papà con tutto il sacchetto di nylon (!!)
-papà...papààààà....ciol el sacchetto...papàààààà el sachetoooo....-
-cossa??...ah si si...ciao...ciao...se vedemo...ciao...-

Lo saluto e scappo via verso Basovizza con la bottiglia d’acqua che però abbandono dopo alcune centinaia di metri perchè disturba parecchio tenuta in mano (mi servirà da lezione per le prossime...)...ancora un po' di salita sotto il Cocusso e poi la discesa verso l'osservatorio astronomico, fino al bosco Igouza, quello degli anelli di 3 e 5 km tanto cari ai runner.Da adesso in poi ho davanti più o meno una mezza maratona...inizio ad essere un po' (?) preoccupato...sono ampiamente sotto l'ora dopo 10 km...e per questo NON va decisamente bene.Inizio a pensare, forse troppo, ai 21 e passa km che mi separano dall'arrivo...alle salite sul Lanaro...ma intanto corro. I primi bikers mi superano nel bosco, da adesso in poi l'onda sulle due ruote sarà una costante. Assieme ad un altro runner (scoprirò poi che si chiama come me...) passiamo Gropada lasciando sulla sinistra il monte Gaia, ad un piccolo ristoro improvvisato butto giù un po' di tè, fingo sia il carburante per il monte dei Pini proprio là dietro che con i suoi 476 metri mette a dura prova non solo noi muniti di sole scarpe ma anche chi pedala.La discesa verso Trebiciano è un carnevale di runner, bikers,ancora runner e bikers che ti arrivano da destra e sinistra...è bellissimo la sportività e la complicità che si forma in quei momenti. Nei “single track” mi fermo spesso per lasciarli passare....loro prendono metri, io fiato.


-biciiii...te passo a sinistraaa!-
-biciiiiiii...te passo alla tua destraaaaa...grazieeeeee....!!-

Lascio il confine di Orlek alla destra proprio qui mi supera Andrea in bici

-Sandroooooo !!! -
-ciao mulòn, se vedemo su !!!-
-Siiii !!-

Pedala che è un piacere e lo vedo sparire nelle curve più avanti... ma mi tornerà utile più in là..
Nei boschi dietro Trebiciano il GPS mi da una media di 5.35....
All'altezza dell'oleodotto Paolo della Vulkan ad uno dei tanti incroci ottimamente pattugliati dai ragazzi

-Grande Sandron...tropa roba...dai dai dai...-
-come xè muloooo???-
-ben con mi..con ti anche me par..graaaande...vai vai!!.





20° km circa, ristoro di Fernetti proprio sotto il cavalcavia dell'autostrada  mi FERMO per bere un bel bicchiere di tè caldo (mona...mona...mona..) , trovando pure il tempo di scherzare con Pino della Bavisela che mi scatta una foto...

-voltiteeee...cossa te vol che te fotografo el cul...voltiteeee-
-ara che se mejo un bel cul che una bruta facia Pino...cin cin !!!-
-va pian Sandro, ara che la xè ancora lunga...-
-si si so grazie...ciao Pino !-


Riparto, credo dopo una sosta di 50-60 secondi...non l'avessi mai fatto..le gambe s'irrigidiscono, memore dei consigli di chi ne sa più di me amplifico il movimento delle braccia e butto il corpo in avanti (devo essere terribilmente ridicolo...) , sforzo ma faccio una fatica bestia a superare il bellissimo falsopiano sotto il monte Orsario...mi fermo per far pipì...riparto con ancora più fatica.Arrivo sull'asfalto che fa da apripista alle ultime salite e mi porta fino a Zolla, Robi, collega Telecom ed uno dei “vecchi” della Vulkan mi stimola ed io rispondo mascherando bene (?) il mio stato

-'ndemo Sandròn, ale 'ndemo..!!-
-Robiiiii....- ….non riesco a dire altro..

...inizio a sentire un fastidiosissimo dolore all'inguine sinistro, che poi prende tutta la fascia addominale...comincio a camminare e parecchi runners che avevo lasciato indietro sulla ciclabile prima di Draga, mi superano. Andrea (quella che mi ha scattato la prima foto...) mi affianca in bici (lui non fa la gara ma supporta i tanti che conosce lungo il percorso), mi sprona, ma non riesco a mettere assieme le forze...altri mi superano, ora devo fare i conti anche con una sgradevole situazione psicologica che ti prende quando vedi gli altri con tanta benzina e tu quasi ormai all'asciutto. Ormai la media fa farsi benedire, premo (me ne accorgerò alla fine) inavvertitamente il tasto stop del GPS, facendo terminare a lui la corsa qui...mi rendo conto che anche gli zuccheri iniziano a scarseggiare perchè guardo ripetutamente il display senza rendermi conto che l'ho messo accidentalmente in pausa...andiamo bene....
A Zolla, all'altezza del ristorante Furlan, c'è un po' di gente, l'orgoglio vince e mi fa superare questa piccola folla corricchiando.Mi affianco a dei runner in difficoltà come me...scambiamo tre parole..loro ripartono invitandomi a seguirli..non c'è la faccio.Ora oltre all'inguine ed agli addominali, al malstare partecipa anche il polpaccio destro...se corro mi prendono i crampi...arriva Valentina, mi metto nella sua scia...per un po' mantengo il ritmo poi cedo...

-dai Aleeee....carattere...dai...vieni piano...daiiiiiiiiii -
-non riesco...i crampi...il polpaccio...non riesco...-
-ok ok...dai che ci vediamo su...dai che manca poco...daiiiii...

Rimango solo..corro e cammino...anzi cammino quasi sempre...il polpaccio non molla e diventa l'assoluto protagonista dei miei disturbi relegando inguine ed addominali a semplici comparse, il bosco del Lanaro m'inghiotte, le salite ormai non si contano...qualche bikers arranca spingendo a mano la bicicletta..

-ca...o che dura !- imprecano
-dai che semo rivai..tignì duro muloni che semo rivai...- ribatto io, forse più devastato di loro ma senza il fardello della bici da strascinare...




Ancora salite...ormai cammino veloce, la corsa non riesco più a metterla assieme...mi raggiunge ed affianca Dario...scambiamo quattro parole...è stremato come me e mi fa i complimenti.Mi fa tanto piacere e mi da un po' di carica...anche lui riparte calpestando come non mai il mio io, annientandolo, se mai fosse possibile, nuovamente...mi invita a seguirlo...ormai i crampi si fanno sentire anche solo per il fatto di stare in piedi...ma sento la voce dello speaker che annuncia a gran voce gli arrivi!

-caaaaz.... son quasi rivà...!!-

Un tronco messo di traverso  mi aiuta per un po' di streching..devo “tirare” un po' il polpaccio se no non riesco più a muovermi..una della Vulkan mi vede e mi aiuta...mi stendo, mi tira la gamba destra ed in qualche maniera mi rimette in piedi...lo ringrazio e riparto..
Ormai manca veramente poco...vedo il piazzale sotto la cima ed una testa riccia che mi viene incontro...è Fù !

-com'è??...dai dai...andiamo assieme...dai...mancano 300 metri...daiiii -
-ragno è un casino..appena mi muovo il polpaccio si fa sentire...-
-daiiii su...piano piano...su daiiii..!!!

Cammino...Andrea “cognà” scende con la bici...”coccolissimo” mi inonda di complimenti...mi cede la borraccia...

-bravo...bravo..tien tien...tienla pur...te me la torni...bravo...vai vai...
-graz...- non riesco a dire altro...

Finisce l'ultima salita...papà sulla sinistra assieme a mamma Rosi...Fù che si stacca per le ultime foto...30 metri....riesco a metter assieme una simil corsa...20 metri...

-dai dai...xè finida..dai..- mi grida uno

10 metri...crampi, ancora crampi...chissenefrega...c'è troppa gente per fermarsi..mi torna in mente la figura di merda della mia prima mezza in piazza Unità, NON volgio che si ripeta … 7 metri ....5....1......ARRIVATO !!!



Premo il GPS per fermarlo...in realtà riparte...come detto in precedenza lui ha finito il suo lavoro al 25°...bahh..poco male...mi guarderò la classifica ufficiale domani...sono felice...rido...sono stanchissimo... c'è un sole splendido, attorno le Giulie con la neve...tantissima gente..tutto tutto molto bello !

Per la cronaca chiudo in 3h 22' 55'', pensavo di farcela sotto le 3 ore...fa nulla...va benissimo anche così...







                                                                                                                                                             LGF 2011, 16 gennaio