giovedì 3 maggio 2012

Bavisela 2012


Ci siamo !
Stop agli allunghi, stop alle ripetute, ai giovedì “calpestaBarcola”, stop ai “…e sabato mattina ?”, stop al lungo lento ma non troppo, stop stop stoooooooooooooop !!!
L’adrenalina che inizia a farsi spazio, il ritiro del pettorale, la città che trasmette emozioni di corsa, contagiandoti, coinvolgendoti…
Ormai manca pochissimo…ieri ci si è dati l’ultimo appuntamento per domenica mattina, abbiamo fretta di calzare le scarpe da running, i piedi hanno fame dell’asfalto che ci accompagnerà da Duino sino a Trieste, un policromo serpentone silenzioso, lontano dal rumore tipico del traffico padrone di quei luoghi per 364 giorni l’anno…ma domenica no, domenica si correrà in mezzo a quella strada che tantissime volte in inverno ti corre a fianco, costringendoti sul marciapiede, con rapidi su e giù per scavalcare una buca, per ovviare al guard rail.
L’esame dei 21097 o dei 42195 metri da percorrere sbuffando, soffrendo, inseguendo il sogno….
Auguri runner, che questi momenti siano solo vostri, che vi regalino quel qualcosa in più che solo i sogni a volte ti danno, un augurio di correre con il sorriso stampato sulla faccia e se proprio non ce la fate perché le interiora reclamano “aria!” che possiate avere il sorriso dentro, un augurio di raggiungere l’obiettivo (anche se, non ve ne rendete ancora conto, l’avete già fatto…) e che possiate arrivare la vostro traguardo sognando il prossimo, l’auspicio di correre per voi e con voi, ormai…ci siamo !

(Far scorrere la penna…anzi,lasciare che s’inzuppi di quello che ti passa per la testa e poi giù a scrivere, a riprodurre sul foglio pensieri ed emozioni, dubbi e certezze, inquietudini e serenità…per poi rileggerti e trovare che si, sei proprio così…che non manca nulla ma che anzi…. qualcosa è già cambiato perché la ruota della vita gira, si muove, sempre un ieri e sempre un domani nel presente che c’è adesso…che forte !)

mercoledì 29 febbraio 2012

Gocce di memoria...e la LGF 2012


      ...ma poi a me il Carso mica piaceva, da marmocchio dico…no no aspetta, non è che non mi piacesse… e che lo vedevo come un contorno inutile della strada che a volte si percorreva in macchina con papà per andare in “Yugo” a fare il pieno di carne e di benzina. Ecco, per me il Carso era questo…una ammasso di verde e pietre dove non si poteva andare con la macchina ma che era riservato solo a quelli che, pedule e zaino, lo percorrevano in lungo e largo senza, a mio avviso, nessuna ragione! E intanto papà, perché mamma aveva optato per la mia strampalata teoria, si sparava le sue “caminade” o da solo o con le gite CAI o magari aggregandosi al gruppo grotte del CAT per i “gran pampel” di superficie (..sotto, negli abissi, non ci metteva piede proprio…). A lui il Carso piaceva, eccome ! Talmente tanto che non è riuscito a tenerlo tutto per se ed è stato costretto, per mia fortuna, a travasarlo a qualcuno che di quell’altipiano non voleva proprio sentir parlare, a qualcuno molto molto vicino a lui…grazie Marc !
       Il Carso…oggi…potrei farne a meno ?Alcuni giorni fa con papà abbiamo firmato assieme l registro del Kokos, quello dei 111 giorni (i “locali” sanno di quello che parlo…)…alcuni giorni fa ho regalato a papà l’ennesima salita, dopo che le 80 primavere per lui sono passate da un po’ e pochi mesi dopo l’autunno che lo ha visto calpestare corridoi e corridoi dei nostri ospedali…alcuni giorni fa ho respirato con lui gli aromi della vegetazione e goduto delle atmosfere che solo certi paesaggi ti sanno dare…alcuni giorni fa ho mantenuto la promessa che a settembre, appena fuori della sala operatoria, gli feci…e siamo saliti !
       Il Carso è terra di “osmize”, di segnali bianco rossi piuttosto che bianco azzurro ad indicarti la strada, di comode vie per arrivare e di altre, sempre diverse, per ritornare alle dimore…il Carso è anche terra di runner, di scarpe con suola in vibram che veloci lo martellano nelle salite e nelle discese, la Lanaro Gran Fondo ormai da parecchi anni ha impiantato qui le sue radici e ti da appuntamento in una delle prime domeniche di gennaio, forse ancora troppo vicini ai bagordi enogastronomici natalizi !
       Ed eccomi….quest’anno poi arrivavo da un autunno dettato dal letargo forzato, complice un tendine di achille (http://alessandrobertocchi.blogspot.com/2011/10/achilleeeeeeee.html) che di fare il suo mestiere non ne voleva proprio sapere, lasciandomi alla mercè di fastidi e dolori per la gioia di specialisti (??) ed il dispiacere del mio portafoglio…ma…non potevo non farla…no…
   Freddo cane al mattino a Moccò, umido e freddo…corricchio un po’ con Orzo (http://orzoweichecorre.blogspot.com/) e con Otto, inaspettata e piacevole presenza qui per un lungo lento rilassato (arriverà a Basovizza e poi rientrerà)…le tante facce note, i neofiti, le centinaia di bici che quest’anno partiranno 15 minuti prima di quelli, noi, che la faremo solo con la forza delle gambe e senza ausilio di pedali.
       Tutta la ciclabile, i primi 5 km, li faccio con Otto corricchiando e parlando, ho come obiettivo la vetta del Lanaro e basta…magari con un timido occhio al tempo dell’anno scorso, volendo illudermi di poter far meglio…mah…
       Pese, dopo la camminata su per la salita alla fine della ciclabile e via via i chilometri che corrono (io un po’ meno…) verso Basovizza, l’ottima assistenza dei ragazzi della Vulkan (http://www.gruppovulkan.com/default.aspx) agli incroci e la preziosissima collaborazione di altri per buttar giù un po’ d’acqua e tè. Sento i chilometri sulle gambe e alterno ritmi adeguati e camminate che, via via che sfilano i chilometri, diventeranno sempre più imperanti ! Ricordo che l’anno scorso fu galeotta una sosta troppo lunga al ristoro dei 20 km con tanto di foto con Pino (torna presto grande uomo !) e così decido di quasi non bere per proseguire…voglio farmi credere che così è meglio !
       E via a proseguire, con il passaggio dei steccati di quelli delle comunelle (ogni commento è superfluo, ogni imprecazione è aria al vento...), padroni del niente che si ergono a latifondisti da quattro soldi mettendo ostacoli laddove la natura la fa da padrona…poveri m…a !
    Incrocio Vale (http://mjavalentina.blogspot.com/) ed Andrea (http://www.rupikaber.com/) in sorridente escursione contromano rispetto a me…oltre ad avere la faccia bella sorridente hanno anche un ritmo che io mi sogno…ma mi riconoscono e salutano, segno che le mie fattezze sono ancora tali da farmi identificare.
       E poi la salita, l’ultima ma lunghissima, sull’asfalto prima di Monrupino… me la ricordavo bene bene…in definitiva da qua sino alla vetta, sino alla fine, non si deve far altro che inerpicarsi…vuoi mettere cavolo!
       Il bosco del Lanaro e lo sconfinamento a Voglje mi ridanno un po’ d’energia che riesco a scavare nemmeno io so dove…le schiene gobbe di alcuni runner spompatissimi davanti a me più che entusiasmarmi mi fanno da specchio e vedo la mia andatura nella loro, ormai votata solo ad arrivare, non importa come e quando, ma arrivare e basta !
       Fare 32 km con un dislivello di più di 800 mt con nelle gambe l’allenamento per una modesta campestre non può andar bene…però una volta passato il traguardo, appena sotto le 3.30, tutto si spiega, tutto trova spiegazione…bici buttate, facce sorridenti, Trieste sullo sfondo col suo mare e dietro la cornice della “cordigliera” Slovena con qua e là fazzoletti di paese…ne vale la pena !
       Stanchissimo mi riprendo, una birra a farmi compagnia così come suggerito dai consigli di quelli, tanti, che la sanno lunga, i miei 15 minuti post gara che tanto mi piacciono a pensare al niente, il respiro che recupera la sua forma, Fulvia a fianco…non mi manca nulla…e posso brindare alla vita !